
Vi ricordate quando per abbronzarci eravamo abituate a spalmarci di Nivea, oppure usavamo quegli oli in commercio al profumo di cocco che ci facevano “colorare” in giornata ma che ci restituivano la pelle spellata dopo un giorno? Erano altri tempi, non solo per l’età anagrafica che cresce e regala un po’ di saggezza. Oggi tutti siamo molto più consapevoli di quanto il sole possa fare danni alla pelle, ma è davvero così rischioso? Leggiamolo insieme in questo articolo!
Al sole non si rinuncia
“Io amo il sole, non ho fastidio del caldo e associo l’estate al piacere di sentire i suoi raggi sulla pelle. Mi rendo conto, però, che per molti questa gioia genuina è adombrata da diversi dubbi sui suoi effetti sulla salute. A tutti ripeto solo una raccomandazione: il sole fa bene, ma con gradualità.
Per anni si è pensato che questa malattia [il cancro alla pelle] fosse legata all’esposizione solare. Invece, oggi, il mondo scientifico è concorde nel confermare che questo rapporto causa-effetto non esiste quando l’esposizione è continua o graduale. Con gradualità e moderazione quindi, non c’è alcun motivo per rinunciare al piacere del sole“.
Questo parere è del prof. Umberto Veronesi, che quanto a prevenzione e rischi certamente è una voce autorevole. In particolare, la sua frase “il sole fa bene, ma con gradualità” è l’approccio che dobbiamo seguire se vogliamo prenderci cura della nostra pelle e del nostro organismo e non rinunciare ai benefici che il sole ci dona.
Gradualità nell’esposizione solare
Cosa significa gradualità nell’esporsi al sole? Certamente non eccedere mai nel tempo di esposizione, specialmente durante i primi giorni: lasciare quindi che il buonsenso e la moderazione ci guidino. Ad esempio, stare due o tre volte la settimana qualche minuto al sole (non più di un quarto d’ora e non nell’orario più caldo), fa bene al nostro organismo per soddisfare il bisogno di Vitamina D del nostro corpo.
Ma non si tratta solo di fare il pieno di Vitamina D: infatti anche la serotonina, la melanina, gli effetti benefici sull’umore sono importanti per il nostro benessere psicofisico e sono tutti derivanti dall’esposizione solare.
Quale solare scegliere, quindi?
Prima di chiederci quale prodotto potrebbe fare al caso nostro, è bene ragionare sul nostro fototipo: il fototipo 1, pelle chiara che non si abbronza, fino ad arrivare al fototipo 6, più scura e di colore. Una volta compreso questo, la crema solare da scegliere deve certamente adattarsi: per cui un fototipo 1 deve iniziare con una crema protezione molto alta, da 50 in su; da 50 a 30 si tratta di protezione alta, da 25 a 15 la protezione è media, da 10 a 6 è considerata bassa.
Altra caratteristica da controllare al momento dell’acquisto è l’efficacia del solare sia contro i raggi UVB sia contro i raggi UVA, che deve essere chiaramente indicata sulla confezione. Infine, ha molto senso controllare gli ingredienti del prodotto che non deve avere sostanze a potenziale rischio cutaneo, come alcuni conservanti e allergeni presenti ad esempio nei profumi.
Le nostre ragazze del Salotto del Piede sapranno consigliarvi quale prodotto è meglio per voi, non esitate a chiedere!
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